[blockquote style=”1″]Lo stile di vita degli studenti universitari espone questa fascia della popolazione ad un maggior rischio di diabete di tipo 2.[/blockquote]
Una ricerca svolta dall’Università di Veracruz, sulla costa est del Messico, nota come ‘Stili di vita degli studenti di scienze della nutrizione e rischio di diabete di tipo 2’, ha mostrato che lo stile di vita condotto dai giovani nella fascia di età compresa tra i 17 e i 24 anni, come ad esempio la mancanza di attività fisica, un lieve stress psicologico e l’omissione della colazione, potrebbero costituire un rischio per lo sviluppo di una malattia come il diabete mellito.
Il lieve stress psicologico si sviluppa a causa delle cattive abitudini del sonno e a delle situazioni tese. L’omissione della colazione, inoltre, promuove uno stress metabolico tra gli studenti e secondo gli specialisti della Federazione Messicana del Diabete, questo porta il corpo a credere che non verrà ingerito alcun cibo a breve termine e, quindi, ad adattarsi a conservare dell’energia creando così un aumento di peso.
Gli esperti che hanno svolto lo studio, inoltre, hanno dimostrato che il 37% della popolazione di questa Università è in sovrappeso ed obeso, due caratteristiche proporzionali ad una distribuzione del grasso sul girovita che include dei rischi cardiometabolici. Questi due valori, una volta messi insieme, consentono di prevedere in modo accurato il diabete di tipo 2.
Una campagna efficace dell’Università per prevenire l’obesità
Negli ultimi 25 anni, gli specialisti dell’Università di Veracruz si sono occupati di questo problema ed hanno sviluppato dei programmi di intervento nutritivo per gli studenti dell’Università. Questi sforzi, però, non sono sufficienti secondo Beatriz Torres Flores, presidentessa del Centro per la ricerca ed i servizi sanitari dell’Università di Veracruz.
Interrogata in merito ad alcune strategie che potrebbero essere adottate dalle Università per prevenire lo sviluppo di malattie croniche degenerative, la ricercatrice ha fatto notare che il diabete è una malattia complessa. Per questo motivo, così come materie quali l’inglese e l’educazione fisica sono state incluse nei programmi dei vari livelli di studio, sarebbe prudente includere materie relative all’educazione al cibo per gli studenti, al fine di minimizzare il rischio di sviluppare malattie degenerative croniche, come ad esempio il diabete mellito.
La Dr.ssa Torres Flores ha affermato che, benché le persone in età scolare presentino un numero inferiore di problemi legati alle malattie degenerative croniche, spesso accade che quando questo tipo di malattia viene scoperto nei giovani, esso si trasforma in un problema delicato. “Abbiamo studenti universitari con livelli di glucosio superiori a 100 e con una pressione sanguigna superiore a 120, ovviamente alcuni di questi casi presentano un rischio di sviluppare una malattia cronica degenerativa”, ha affermato la ricercatrice dell’Università di Veracruz.
[blockquote style=”2″]Benché sappiamo che esistono persone geneticamente predisposte a sviluppare delle malattie come il diabete, migliorare la cultura del cibo come abitudine per gli studenti costituisce un’opzione che potrebbe contribuire ad arrestare lo sviluppo della malattia[/blockquote]
ha dichiarato la ricercatrice. La Dr.ssa Torres Flores ha aggiunto che al momento è noto che la prevenzione del diabete tra gli studenti universitari deve tenere in considerazione problemi che vanno ben oltre le semplici abitudini alimentari e che riguardano lo stile di vita dei più giovani.
[tabs][tab title =”Fonte”]Development, Research and. “Bad habits, risk of diabetes in young students.” Medical News Today. MediLexicon, Intl., 19 Nov. 2014. Web. 4 Feb. 2015.[/tab][tab title =”Revisione scientifica”]Dott. Federico Baranzini[/tab][tab title =”Immagine”]healthcenterwellness.blogspot.it[/tab][/tabs]
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