[blockquote style=”1″]Mindfulness e cancro al seno: i ricercatori dell’Università di Calgary hanno potuto dimostrare che alcune tecniche di mindfulness ed i gruppi di sostegno possono aiutare in modo concreto le pazienti sopravvissute al cancro al seno.[/blockquote]

Mindfulness e cancro al seno

Per la prima volta, i ricercatori hanno mostrato che praticare la meditazione legata alla mindfulness o l’essere coinvolte in un gruppo di sostegno, può avere un impatto fisico positivo a livello cellulare nelle pazienti guarite dal cancro al seno.
Un gruppo legato al Tom Baker Cancer Centre dei Servizi Sanitari dell’Alberta e al dipartimento di oncologia dell’Università di Calgary è stato in grado di dimostrare che i telomeri, ovvero i complessi proteinici che si trovano alla fine dei cromosomi, mantengono la loro lunghezza in quelle pazienti guarite dal cancro al seno che praticano la meditazione o che sono coinvolte nei gruppi di sostegno, mentre nel gruppo di controllo privo di qualunque intervento, i telomeri si accorciano.

Benché le proprietà di regolazione delle malattie dei telomeri non siano ancora chiare, telomeri più corti sono associati a vari stati legati alle malattie e all’invecchiamento cellulare, mentre si pensa che telomeri più lunghi possano proteggere contro le malattie.

[blockquote style=”2″]Sappiamo già che interventi di tipo psicosociale, come la meditazione legata alla mindfulness, possono aiutare a sentirci meglio a livello mentale, ma ora per la prima volta abbiamo la prova che questi sono in grado di influenzare alcuni aspetti chiave della nostra biologia[/blockquote]

ha affermato la Dr.ssa Linda E. Carlson, PhD, ricercatrice principale e direttrice della ricerca al dipartimento di risorse psicosociali al Tom Baker Cancer Centre.

“È stata una vera sorpresa scoprire la differenza nella lunghezza dei telomeri durante i tre mesi di studio”, ha affermato la Dr.ssa Carlson, che è anche Professoressa dell’Università di Calgary alla Facoltà di Arte e della Cumming School of Medicine, nonché membro del Southern Alberta Cancer Institute. “È necessario eseguire ricerche ulteriori per quantificare al meglio questi possibili benefici per la salute, ma si tratta di una scoperta entusiasmante e che ci offre delle notizie incoraggianti“.

Lo studio è stato pubblicato online sulla rivista Cancer.

Per tutta la durata dello studio sono state prese in considerazione 88 pazienti guarite dal cancro, che avevano terminato le cure da almeno tre mesi. L’età media era di 55 anni e la maggior parte delle partecipanti aveva terminato le cure già da due anni. Per poter far parte dello studio, inoltre, le pazienti dovevano mostrare livelli elevati di stress emotivo.

Nel gruppo di “guarigione dal cancro basato sulla mindfulness”, le partecipanti allo studio hanno preso parte a sessioni di gruppo della durata di 90 minuti per otto settimane, durante le quali hanno ricevuto delle istruzioni relative alla meditazione basata sulla mindfulness e ad una forma leggera di hatha yoga, con lo scopo di coltivare una consapevolezza del momento presente scevra di pregiudizi. Le partecipanti, inoltre, sono state invitate a praticare la meditazione e lo yoga a casa per 45 minuti ogni giorno. Nel gruppo di “terapia di sostegno espressiva”, invece, le partecipanti hanno preso parte a 12 incontri settimanali della durata di 90 minuti, durante i quali sono state incoraggiate a parlare apertamente delle loro preoccupazioni e dei loro sentimenti. L’obiettivo consisteva nel costruire il sostegno reciproco e nel guidare le donne ad esprimere un ampio raggio di emozioni, da quelle più difficili a quelle più positive, invece di sopprimerle o reprimerle.

Le partecipanti inserite nel gruppo di controllo in modo randomizzato, invece, hanno partecipato ad un seminario della durata di sei ore sulla gestione dello stress.
Tutte le partecipanti allo studio sono state sottoposte ad analisi del sangue e alla misurazione della lunghezza dei telomeri prima e dopo i vari interventi.

I ricercatori hanno riscontrato un effetto a breve termine di questo tipo di interventi sulla lunghezza dei telomeri rispetto al gruppo di controllo, ma non è noto se questi effetti siano di lunga durata. La Dr.ssa Carlson ritiene che un altro approccio per una nuova ricerca potrebbe concentrarsi sul considerare se questi interventi psicosociali possano avere un impatto duraturo oltre i tre mesi della durata dello studio.

Allison McPherson ha ricevuto una diagnosi di cancro al seno nel 2008. Quando ha deciso di prendere parte allo studio, la signora McPherson è stata inserita nel gruppo di guarigione dal cancro basato sulla mindfulness. Oggi la signora McPherson afferma che questa esperienza le ha cambiato la vita. “All’inizio ero scettica e pensavo si trattasse di ciarlatanerie”, ha raccontato la signora McPherson, che ha subito un anno di chemioterapia e tutta una serie di interventi chirurgici. “Ora, però, pratico la mindfulness regolarmente durante il giorno e questa meditazione mi ricorda di diventare meno reattiva e più gentile nei confronti di me stessa e degli altri”. Anche Deanne David, un’altra partecipante allo studio, ha preso parte al gruppo della mindfulness. “Far parte di questa ricerca ha fatto una differenza enorme per me”, ha affermato.

[blockquote style=”2″]Penso che le persone che vivono il proprio viaggio legato al cancro potrebbero trarre dei benefici informandosi sulla mindfulness ed entrando in contatto con altre persone che stanno vivendo gli stessi problemi.[/blockquote]
[tabs][tab title =”Fonte”]Services, Alberta Health. “Impact of meditation, support groups seen at cellular level in breast cancer survivors.” Medical News Today. MediLexicon, Intl., 5 Nov. 2014. Web. 12 Mar. 2015.[/tab][tab title =”Revisione scientifica”]Dott. Federico Baranzini[/tab][tab title =”Immagine”]shawellnessclinic.com[/tab][/tabs]

 

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