[blockquote style=”3″] Secondo una recente ricerca il bisogno di verificare che tutto sia in ordine non è altro che una manifestazione della paura di perdere il controllo sulle situazioni che si verificano nella vita di tutti i giorni. Si tratta, quindi, di una scoperta importante, che può aiutare i ricercatori a trovare un trattamento efficace per tutti quei disturbi d’ansia collegati a queste preoccupazioni.[/blockquote]
Disturbi d’ansia o semplice distrazione?
Per la maggior parte delle persone si tratta di una sensazione alquanto comune: vi trovati immersi in un’attività qualunque e, improvvisamente, siete assaliti da un pensiero tanto angosciante quanto impellente: “Ma…avrò chiuso la porta a chiave??” Un pensiero del genere porterà sicuramente alcune persone a prestare maggiore attenzione nel momento di chiudere la porta a chiave la prossima volta. Per altre, invece, potrebbe trattarsi di uno dei disturbi d’ansia.
A seguito di un nuovo studio, alcuni ricercatori sostengono che si tratta di una vera e propria paura di perdere il controllo.
Forse avete già avuto un vicino che controllava la porta dell’appartamento una dozzina di volte prima di uscire a lavorare e che faceva altrettanti giri intorno all’auto una volta arrivato a casa la sera, giusto per assicurarsi che tutto fosse in ordine. Provate soltanto ad immaginare il terrore che devono provare le persone affette da questi disturbi d’ansia: mentre sono al lavoro passano la loro giornata ad immaginarsi degli scenari orribili all’interno dei quali i ladri entrano in casa loro oppure sono convinti di aver dimenticato acceso il pulsante dell’accensione dell’auto.
Il caso sopra citato sembrerebbe un esempio classico di disturbo ossessivo-compulsivo (noto anche con l’acronimo DOC), ovvero un tipo di disturbo, che rientra nei disturbi d’ansia, caratterizzato da un comportamento basato su rituali di controllo incontrollabili e pensieri ricorrenti fastidiosi.
Eppure, persino alla maggior parte di noi può capitare di trovarsi davanti a un momento improvviso di incertezza. Abbiamo spento il gas prima di andare in vacanza? O ancora peggio… non è che abbiamo dimenticato uno dei bambini?
Al giorno d’oggi, le distrazioni e l’essere sempre più condannati ad una vita “di fretta”, dove non si fa altro che correre da un posto all’altro, da un’attività a un’altra, possono portare a questi vuoti di memoria e allo stupore che deriva dal rendersi conto di non sapere con certezza se si è fatto tutto ciò che avremmo dovuto fare.
Disturbi d’ansia e bisogno di controllo: lo studio
Una nuova ricerca, condotta dai ricercatori dell’Università Concordia di Montréal, in Canada, mostra in modo chiaro che questa paura di perdere il controllo può portare ad un comportamento di controllo ricorrente. Questo, secondo i ricercatori, potrebbe essere alla base stessa di molti disturbi d’ansia, come ad esempio il disturbo ossessivo-compulsivo.
[blockquote style=”2″]Siamo stati in grado di mostrare che le persone che credono di essere sul punto di perdere il controllo presentano maggiori possibilità di esibire un comportamento di controllo in modo ancor più frequente – Dr Adam Radomsky, co-autore dello studio.[/blockquote]
I ricercatori sperano che queste nuove scoperte possano permettere loro di trovare delle migliori terapie in grado di curare il disturbo ossessivo-compulsivo e gli altri disturbi d’ansia alla radice. “Quando trattiamo il disturbo ossessivo-compulsivo in ambiente clinico”, spiega il Dr Radomsky, “possiamo cercare di ridurre le convinzioni [dei pazienti] relative alla perdita del controllo e questo dovrebbe essere in grado di ridurne i sintomi.”
Le scoperte dei ricercatori sono state pubblicate recentemente all’interno della rivista specializzata Journal of Obsessive-Compulsive and Related Disorders
Il Dr Radomsky, insieme a Jean-Philippe Gagné, studente dottorando e co-autore dello studio, hanno lavorato insieme a 133 studenti di laurea triennali che hanno accettato di sottoporsi alla loro ricerca. “[Quanti] hanno partecipato sono stati sottoposti a dei falsi [elettroencefalogrammi]”, ovvero un metodo volto a misurare l’attività elettrica all’interno del cervello, spiega il Dr Radomsky.
Trattandosi di falsi elettroencefalogrammi, i ricercatori hanno poi rivelato dei falsi risultati ad ogni partecipante, informandoli in modo aleatorio, di essere ad alto o basso rischio di perdere il controllo sulle proprie parole o azioni. Dopo aver convinto gli studenti del falso risultato ottenuto, i ricercatori hanno chiesto loro di svolgere un compito al computer all’interno del quale dovevano “controllare la velocità di alcune immagini”, facendole sparire prima che scomparissero da sole dallo schermo. Ciò che i ricercatori non avevano comunicato ai partecipanti, però, era la loro mancanza totale di controllo sulle immagini, che in realtà erano state programmate con l’intento di fluttuare sullo schermo, o fuori dallo schermo, ad una velocità specifica.
Per poter controllare le immagini, i partecipanti allo studio potevano servirsi di tutta una serie di combinazioni di tasti e della barra spaziatrice per poter confermare la propria scelta.
[blockquote style=”1″]Il Dr Radomsky e Jean-Philippe Gagné hanno scoperto che i partecipanti che erano convinti di avere un alto rischio di perdere il controllo delle loro azioni praticavano un comportamento di controllo più meticoloso rispetto alla loro controparte che, invece, aveva la certezza di essere in grado di mantenere il controllo.[/blockquote]
Una scoperta importante per migliorare le terapie per i disturbi d’ansia
Ciò che l’equipe ha trovato essere ancor più sorprendente, però, era il fatto che nessuno dei partecipanti allo studio si identificasse come affetto da disturbo ossessivo-compulsivo. Questo, secondo i ricercatori, indica che la paura di perdere il controllo può nascondersi alla base di un gran numero di sintomi dei disturbi d’ansia.
[blockquote style=”2″]Siamo stati in grado di dimostrare che, semplicemente facendo credere a delle persone che potrebbero essere a rischio di perdere il controllo, i sintomi iniziano ad apparire da soli. Questo può dirci qualcosa in più su ciò che potrebbe trovarsi dietro ai sintomi nelle persone che affrontano il problema dei disturbi d’ansia – Dr. Radomsky[/blockquote]
Le scoperte hanno confermato l’ipotesi di lavoro iniziale dei ricercatori, ovvero “Che le paure e le convinzioni relative alla perdita del controllo potrebbero esporre i soggetti al rischio di tutta una serie di problemi come ad esempio il disturbo da panico, la fobia sociale, il disturbo ossessivo-compulsivo, il disturbo post-traumatico da stress, il disturbo d’ansia generalizzato e molti altri disturbi d’ansia.”
Sapere che alla base di un comportamento di controllo estremo risiede una preoccupazione relativa alla perdita del controllo sulla situazione, potrebbe aprire la strada ad una terapia cognitivo-comportamentale più adeguata in grado di curare tutta una gamma di disturbi d’ansia.
Secondo il Dr Radomsky, quindi, “Questo lavoro potrebbe migliorare grandemente la nostra capacità di capire e curare l’intero spettro dei problemi relativi all’ansia.”
[tabs][tab title = “Bibliografia”]Jean-PhilippeGagnéAdam S.Radomsky. Manipulating beliefs about losing control causes checking behaviour.Journal of Obsessive-Compulsive and Related Disorders. Volume 15, October 2017, Pages 34-42 [/tab][tab title =”Revisione Scientifica”]Dr. Federico Baranzini [/tab][tab title =”Immagine”]affaritaliani.it[/tab][/tabs]
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