[blockquote style=”1″]L’assunzione di etanolo a livelli moderati può comportare una diminuzione del rischio di coronaropatie ma solo nel 15% della popolazione[/blockquote]

Com’è noto, l’assunzione di alcolici, se effettuata in quantità notevoli, può comportare seri danni e conseguenze negative sulla salute, ma se il consumo avviene in quantità moderate, può produrre anche dei benefici. Ad esempio, l’assunzione di etanolo a livelli moderati, che corrispondono ad un bicchiere al giorno per le donne (14 grammi di etanolo) e due bicchieri al giorno per gli uomini, può comportare una diminuzione del rischio di coronaropatie.

E’ stato notato, però, che i benefici cardio- protettivi dovuti al consumo moderato di alcolici, potrebbero presentarsi solo per le persone che mostrano un genotipo specifico del polimorfismo della proteina di trasferimento degli esteri del colesterolo (CETP). Ciò non accade per il restante 85% della popolazione. Questi dati sono emersi da un recente studio della Sahlgrenska Academy dell’Università di Goteborg in Svezia, che si è focalizzato sull’associazione tra il consumo di alcool e le coronaropatie in presenza del polimorfismo della CETP TaqIB (rs708272).

Lo studio sui benefici del consumo moderato di alcolici

Il campione era composto da 2921 soggetti di controllo e 618 soggetti sperimentali, tra cui 453 uomini e 165 donne con un’età al di sotto dei 75 anni. Precedentemente, i soggetti appartenenti al secondo gruppo erano stati ricoverati in seguito ad una sindrome coronarica acuta ed avevano ricevuto una diagnosi di infarto miocardico acuto, con storia tipica, elettrocardiogramma e cambiamenti enzimatici o angina instabile. Del campione, 209 uomini e 86 donne avevano presentato il problema per la prima volta, mentre i 323 soggetti restanti avevano già avuto una diagnosi di questo tipo in passato.

Tutti i partecipanti allo studio sono stati sottoposti a: questionari di auto- valutazione che indagavano variabili di esposizione ambientali e variabili legate allo stile di vita, a misurazioni antropometriche e a prelievi di sangue. Oltremodo ad ogni soggetto sono state effettuate delle domande relative al proprio consumo di diverse tipologie di bevande alcoliche, quantità e frequenza di consumo.

Inoltre, i partecipanti sono stati sottoposti a degli esami per l’identificazione della presenza del genotipo CETP TaqIB in quanto uno studio condotto precedentemente aveva rilevato l’importanza di questo genotipo nei benefici legati al consumo moderato di alcolici, e ad alcuni esami per  la valutazione della presenza dell’allele B1 o B2 di questo genotipo.

Risultati dello studio

I risultati hanno mostrato che la distribuzione del genotipo della CETP TaqIB era simile negli uomini e nelle donne sia nel gruppo sperimentale che nel gruppo di controllo. Inoltre è stato scoperto che:

  • Il genotipo B2 era associato ad un rischio di coronaropatia inferiore con la stessa incidenza sia negli uomini che nelle donne
  • Il 19% dei partecipanti erano omozigoti relativamente all’allele B2 della CETP TaqIB
  • Il gruppo che aveva dichiarato un’assunzione di alcool intermedia, presentava un fattore di rischio minore rispetto al gruppo caratterizzato da un’assunzione debole, ma in modo più marcato nel gruppo degli omozigoti B2 rispetto ai portatori del B1
  • L’effetto protettivo del genotipo B2 nelle categorie di assunzione intemredia o alta di etanolo era più presente nei casi relativi ad un primo problema coronarico

Questi risultati rispecchiano quelli ottenuti da precedente studio condotto, confermando che l’assunzione moderata di alcool può aiutare a prevenire i disturbi coronarici solo nel caso delle persone dotate del genotipo.

Considerazioni

Secondo il Prof. D. Thelle: [blockquote style=”2″]Un’assunzione di alcool moderata ha un effetto benefico soltanto sul 15% della popolazione generale.[/blockquote]

Un altro Professore che ha preso parte allo studio, il Prof. L. Lissner, ha affermato:[blockquote style=”2″] Il semplice consumo moderato di alcool non ha un forte effetto protettivo e neppure questo genotipo in particolare, ma la combinazione dei due sembra ridurre il rischio di coronaropatia in modo significativo.[/blockquote]

Gli autori dello studio hanno ipotizzato due ragioni per le quali la CETP è in grado di influenzare la lipoproteina ad alta intensità (HDL), ovvero il colesterolo buono e con un ruolo cardio- protettore, che aiuta a rimuovere l’eccessi di lipidi dai vasi sanguigni:

  • L’alcool per qualche ragione influisce sulla CETP in modo da aiutare il colesterolo HDL
  • l’alcool contiene degli antiossidanti salutari che svolgono un ruolo di protezione

Una o entrambe queste ipotesi potrebbero rivelarsi corrette, ma i meccanismi grazie ai quali il colesterolo HDL o gli antiossidanti potrebbero agire rimane sconosciuto.

Conclude il Prof. Thelle: [blockquote style=”2″]Il nostro studio rappresenta un passo nella giusta direzione, ma sono necessarie delle ricerche ulteriori. Partendo dal presupposto che siamo in grado di descrivere questi meccanismi, un giorno potrebbe essere estremamente semplice eseguire dei test genetici e determinare se una persona faccia parte di quel 15% fortunato. Sarebbe qualcosa di molto utile da sapere quando si vuole offrire un consiglio relativo al consumo salutare dell’alcool. La cosa più importante, però, resta l’identificazione di nuovi metodi che consentano di servirsi delle risorse corporali per prevenire le coronaropatie.[/blockquote]

[tabs][tab title =”Fonte”] CETP TaqIB genotype modifies the association between alcohol and coronary heart disease: The INTERGENE case-control study, Kirsten Mehlig, et al., Alcohol, doi: 10.1016/j.alcohol.2014.08.011, November 2014. [/tab][tab title =”Revisione Scientifica”]Dott Federico Baranzini [/tab][tab title =”Immagine”] dailymail.co.uk[/tab][/tabs]

 

 

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