[blockquote style=”1″]La lettura dei romanzi della serie “Cinquanta sfumature” potrebbe avere delle conseguenze dannose per il pubblico femminile.[/blockquote]

La trilogia “Cinquanta sfumature” dell’autrice britannica E. L. James ha rappresentato, negli ultimi anni, un vero fenomeno globale, arrivando a vendere più di 100 milioni di copie in tutto il mondo. Essa, per chi ancora non la conoscesse, descrive la storia e le avventure sessuali di due personaggi: Anastasia Steele e Christian Grey, una studentessa di letteratura descritta come eterea ed innocente ed un uomo affascinante, ma con un lato oscuro e possessivo.

 

Nonostante la lettura di un libro potrebbe apparire come un’attività del tutto innocua, è stato condotto un recente studio pubblicato nel “Journal of Women’s Health” secondo il quale le giovani donne che amano leggere questa serie di romanzi erotici sono più inclini ad intraprendere dei comportamenti pericolosi che costituiscono un fattore di rischio elevato per la formazione di quella che la Dr.ssa Amy Bonomi, autrice principale dello studio, definisce una relazione abusiva. I ricercatori che hanno dato l’avvio allo studio ritengono che questa serie erotica “descrive una violenza intensa contro le donne che non fa altro che perpretare una narrativa sociale più ampia volta a normalizzare questo tipo di rischi e di comportamenti nella vita delle donne“.

Lo Studio sull’impatto psicologico di “Cinquanta sfumature”

L’obiettivo dello studio è stato quello di valutare se esiste una relazione tra la lettura di questi libri e i comportamenti pericolosi nella vita di tutti i giorni. Il campione era composto da 655 donne con un’età compresa tra i 18 e i 24 anni, fascia d’età in cui, secondo la Dr.ssa Bonomi, è più probabile che una donna si trovi a sperimentare un’intimità sessuale maggiore mentre vive le proprie relazioni. Delle 655 donne, 122 avevano letto l’intera trilogia, 97 avevano letto almeno il primo romanzo ma non tutti e le restanti 436 non avevano mai letto alcun estratto dei romanzi.

Risultati dello studio

Dall’analisi dei risultati i ricercatori hanno notato che, rispetto alle donne che non avevano letto nessuno dei tre libri, le donne che avevano letto il primo romanzo presentavano il 25% di probabilità in più di avere un partner che abusava di loro verbalmente, il 34% di possibilità in più di avere un partner con tendenze di stalking e il 75% di possibilità in più di essersi inflitte un digiuno per più di 24 ore o di essersi servite di pillole dimagranti.

Oltre a questi risultati, si è riscontrato, inoltre, che le donne che avevano letto l’intera trilogia, presentavano il 65% di possibilità in più di binge- drinking, termine usato per indicare l’assunzione di cinque o più bevande alcoliche consecutivamente per sei giorni o per più tempo come ad esempio un mese. E’ stato riscontrato, inoltre, che queste donne presentavano il 63% di possibilità in più di avere avuto cinque o più partner sessuali nella loro vita rispetto a quelle che non avevano letto nessuno dei libri.

Considerazioni

Uno dei limiti dello studio, definito dalla stessa Dr.ssa Bonomi, riguarda il fatto che non si è in grado di determinare se questi comportamenti fossero già presenti nelle donne prese in considerazione prima della lettura dei libri, ma nell’ipotesi in cui questi comportamenti fossero già pre-esistenti, ciò non esclude che la lettura di questi romanzi potrebbe causare dei problemi. A tal proposito la Dr.ss Bonomi afferma che: [blockquote style=”2″]Se le donne presentavano già dei comportamenti pericolosi per la salute come un’alimentazione disordinata, la lettura di “Cinquanta sfumature” potrebbe rinforzare queste esperienze, arrivando potenzialmente ad aggravare il trauma ad esse relativo. Allo stesso modo, se hanno letto “Cinquanta sfumature” prima di presentare i comportamenti relativi alla salute esaminati nel nostro studio, è possibile che i libri abbiano influenzato l’apparizione di questo tipo di comportamenti.[/blockquote]

Con queste affermazioni e considerazioni, la Dr.ssa Bonomi non intende istigare le persone alla non lettura di questi libri, ma sottolinea l’importanza che ha per le donne la possibilità di capire che i comportamenti pericolosi connessi alla lettura di “Cinquanta sfumature”, alla luce dei risultati ottenuti dallo studio, costituiscono dei fattori di rischio che possono portare all’instaurarsi di relazioni violente.

La Dr.ssa Bonomi tiene anche a sottolineare l’importanza del dialogo tra gli insegnanti, i genitori e i figli nonchè l’importanza legata alla trattazione di tematiche relative alla sessualità, alle aspettative legate all’immagine mentale del corpo e ai ruoli di genere.

La Dr.ssa Bonomi, inoltre, è convinta dell’importanza di insegnare ai bambini e ai giovani adulti ad essere dei consumatori attivi di film, libri ed altri media nel  momento in cui questi affrontano dei temi legati alla violenza.[blockquote style=”2″]Sappiamo che le immagini di violenza nei confronti delle donne non sono un problema in sè, soprattutto se queste immagini cercano di gettare luce su un problema. Quest’ultimo si pone nel momento in cui queste immagini accentuano l’accettazione dello status quo, invece di metterlo in discussione[/blockquote]

 

 

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[tab title =”Fonte”]Fiction or Not? Fifty Shades is Associated with Health Risks in Adolescent and Young Adult Females, doi:10.1089/jwh.2014.4782, Amy Bonomi et al., published in the Journal of Women’s Health, 21 August 2014.[/tab]

[tab title =”Revisione Scientifica”]Dott Federico Baranzini[/tab]

[tab title =”Immagine”]it.paperblog.com[/tab]

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