[blockquote style=”1″]La realtà dei bambini transgender è ancora avvolta da un alone di incertezza, sia per i genitori che per gli scienziati, ma recenti studi sembrano finalmente essere in grado di fare chiarezza sull’argomento.[/blockquote]
I ricercatori hanno rivelato, a seguito di un nuovo studio, che i bambini transgender “mantengono in modo costante e profondo” la loro identità di genere, e che questa non è, quindi, qualificabile come una semplice confusione come molti pensavano in passato.
Questa ricerca, che sarà pubblicata sulla rivista Psychological Science, è una delle prime ad essersi servita di misurazioni intrinseche e allo stesso tempo di test di valutazione consapevoli per esplorare l’identità di genere dei bambini transgender.
“Osservare la scarsa disponibilità delle informazioni scientifiche, pari a zero, che si trovano a disposizione dei genitori è stato davvero difficile”, ha affermato l’autrice principale dello studio, la Dr.ssa Kristina Olson, assistente universitaria di psicologia all’Università di Washington.
L’idea che dei bambini possano essere realmente transgender suscita da sempre grande scetticismo e alcuni ritengono che l’identità di genere dei bambini transgender non sia altro che il risultato della confusione o di una messinscena.
Alcuni esperti hanno suggerito che i bambini di “genere variante” dovrebbero abituarsi all’identità sessuale che hanno ricevuto alla nascita.
La Dr.ssa Olson descrive la grande incertezza che i genitori spesso si trovano ad affrontare nel crescere dei bambini transgender: “I dottori dicevano di non sapere nulla al riguardo, quindi i genitori si trovavano a dover prendere queste decisioni enormi da soli: Dovrei lasciare che mio figlio vada a scuola vestito da femmina, oppure devo obbligare mio figlio ad andare a scuola vestito da maschio? Mia figlia dovrebbe essere in terapia per cercare di cambiare ciò che dice di essere, oppure dovrei sostenerla?”.
Lo scetticismo, però, comincia gradualmente a svanire, soprattutto grazie al gran numero di genitori, dottori e professionisti della salute mentale a sostegno dell’idea che i bambini transgender dovrebbero essere in grado di vivere la loro vita secondo il genere con cui si identificano.
L’identità di genere è stata valutata in modo esplicito ed implicito
Gli autori dello studio hanno preso in esame 32 bambini transgender di età compresa tra i 5 e i 12 anni, che vivono secondo il genere con cui si identificano e che non hanno ancora raggiunto la pubertà. Questi bambini provengono tutti da famiglie solidali e sono in grado di vivere ogni aspetto della loro vita secondo il genere con cui si identificano. Durante lo studio sono stati presi in considerazione anche dei bambini cisgender (ovvero non-transgender) abbinati ai bambini transgender appartenenti alla loro stessa fascia di età, in modo da fornire un termine di paragone durante l’analisi.
I ricercatori hanno valutato le identità di genere dei bambini servendosi di metodi di misurazione sia impliciti che espliciti, ponendo ai bambini delle domande dirette relative ad aspetti della loro identità di genere, e analizzando al tempo stesso la forza delle loro associazioni automatiche di genere.
Servendosi del Test di associazione implicita (noto come IAT), i ricercatori hanno osservato la rapidità con la quale i bambini associavano i termini “maschio” e “femmina” ad alcuni descrittori collegati a concetti relativi alla loro individualità.
Il test IAT si basa sull’idea che le persone reagiscono più rapidamente a coppie di elementi che presentano il più gran numero di connessioni a livello della loro mente.
I risultati di un test IAT per la misurazione dell’identità di genere hanno rivelato che i bambini transgender mostrano un’identificazione implicita intensa nei confronti del genere da loro espresso, esattamente come i bambini cisgender appartenenti alla stessa fascia di età.
Anche un test IAT per la misurazione delle preferenze di genere ha mostrato lo stesso pattern: i risultati delle bambine transgender erano gli stessi delle bambine cisgender ed i risultati dei bambini transgender erano gli stessi dei bambini cisgender.
Le misurazioni esplicite dell’identità di genere hanno confermato questi risultati, mostrando che i bambini transgender riferivano le stesse preferenze relative ad amici, giocattoli e cibo rispetto ai loro corrispettivi cisgender.
I bambini transgender “non sono confusi o ritardati e non mostrano una reazione di genere atipica”
[blockquote style=”2″]Benché siano necessari studi futuri, i nostri risultati confermano l’idea che i bambini transgender non sono confusi o ritardati e non mostrano una reazione di genere atipica, né mentono o mostrano un comportamento oppositivo. Al contrario, essi mostrano delle reazioni assolutamente tipiche e prevedibili per bambini con la loro identità di genere,[/blockquote]
hanno riferito gli autori dello studio.
Non tutti i bambini transgender, però, possono contare su famiglie solidali e molti di essi sono costretti a vivere all’interno di un genere espresso diverso dalla loro identità di genere. I risultati di questo studio, quindi, potrebbero non applicarsi a questi bambini, ma al tempo stesso potrebbe risultare difficile valutare questo gruppo demografico particolare.
La Dr.ssa Olson punta ora a recrutare almeno altri 100 bambini transgender per poterli seguire sino all’età adulta al fine di poter valutare il modo in cui il sostegno ricevuto durante l’infanzia influenza il loro sviluppo. Una ricerca del genere costituirebbe il primo studio longitudinale a livello nazionale negli Stati Uniti per quanto riguarda i bambini transgender.
“Non abbiamo alcuna idea di come saranno le loro vite dal momento che al giorno d’oggi vi sono ben pochi adulti transgender in grado di esprimere la loro identità di genere durante l’infanzia“, ha affermato la Dr.ssa Olson. “Si tratta di una ragione ulteriore del perché sia così importante studiare questa generazione in particolare: sono i pionieri”.
[tabs][tab title =”Fonte”]McIntosh, James. “Transgender children’s gender identity is ‘consistent and deeply held’.” Medical News Today. MediLexicon, Intl., 30 Jan. 2015. Web. 15 Apr. 2015. [/tab][tab title =”Revisione scientifica”]Dott. Federico Baranzini[/tab][tab title =”Immagine”]theliberal.ie[/tab][/tabs]
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